Vittorio Feltri controcorrente: la verità sui gioielli dei Savoia
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Vittorio Feltri controcorrente: la verità sui gioielli dei Savoia

Vittorio Feltri

Una riflessione di Vittorio Feltri sul significato profondo della restituzione dei gioielli di famiglia ai Savoia.

Vittorio Feltri analizza una questione da tempo irrisolta: il destino del tesoro dei Savoia, custodito gelosamente dalle casseforti di Bankitalia. Questa vicenda, che si trascina ormai da decenni, è molto più di una disputa legale o finanziaria; è un capitolo ancora aperto della storia italiana, un nodo emotivo e culturale che attende di essere sciolto.

Vittorio Feltri
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Feltri: distinzione tra “gioielli della Corona” e “gioielli di famiglia”

Non si può ignorare il contesto in cui questa richiesta viene rinnovata: i Savoia, un tempo regnanti d’Italia, furono privati di ogni bene e costretti all’esilio per gran parte del XX secolo. Ora, con la richiesta di Emanuele Filiberto di recuperare i gioielli di famiglia, ci si interroga nuovamente sul rapporto tra gli italiani e la loro ex casa regnante.

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Questi gioielli, valutati in svariati milioni di euro – si parla di oltre 300 milioni – non sono semplici oggetti di valore. Rappresentano una storia familiare, momenti di gioia e di dolore, legami che vanno oltre il mero valore materiale. Il cuore della disputa risiede nella natura dei gioielli: non si tratta dei “gioielli della Corona”, simboli del potere e della sovranità statale, ma di “gioielli di famiglia”, acquistati privatamente e tramandati come segni tangibili di affetto e tradizione.

La richiesta di restituzione porta quindi con sé una domanda fondamentale: è giusto mantenere questo tesoro lontano dai suoi legittimi proprietari, soprattutto considerando che la famiglia Savoia ha già pagato un prezzo elevato in termini di espropri e esilio?

La restituzione come atto di giustizia

La restituzione di questi gioielli a Emanuele Filiberto non sarebbe solo un gesto di riconoscimento di un diritto individuale; sarebbe anche un atto di grande valore simbolico. Consentirebbe di chiudere un capitolo doloroso della nostra storia, segnando un passo verso la riconciliazione con un passato che, per quanto controverso, fa parte dell’identità italiana.

Inoltre, non vi è alcuna ragione pratica per cui lo Stato dovrebbe trattenere questi oggetti. La loro restituzione non comporterebbe perdite per gli italiani, ma rappresenterebbe un gesto di rispetto per i diritti e per la storia personale di una famiglia che, nonostante le vicissitudini storiche, continua a legarsi al nostro paese.

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ultimo aggiornamento: 6 Febbraio 2024 16:08

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